il mio nome è cinzia, sono nata in un paesino vicino a roma,amo molto i gatti e ne ho 20.. che dire di me... lunatica al punto giusto, pessimista, (ma lo nascondo molto bene) permalosa quanto basta, perennemente malinconica ma con sprazzi di euforia( a seconda della luna) mi emoziono davanti ... (continua)
La sua poesia preferita:
Pensieri compromessi
quel sussurro
m'ha sfiorato l'anima
-e tutto ebbe inizio-
in quel silenzio respirato piano... leggi...
Nell'albo d'oro:
Al crepuscolo
s'addormentano i colori
-vago, indeciso il tuo restare
nel ricordo semioscuro senza quiete-
...e tutto tace.... leggi...
Forse, in un angolo della memoria
cosa ti resta di me...
mentre scivola via,
tra le dita, quel sorriso...
forse solo il sole che muore
ricorda l'alba...... leggi...
Il tempo (1)
tra il certo e l'incerto
vaga...
scorre lentamente
eppur...
velocemente va...... leggi...
Ascolta, ancora un po’
ascolta...
non sentirai mai la voce
potrai solo assaporare i pensieri
e far si che diventino
ali di sogni
l’azzurro del cielo
il rosso del tramonto
il profumo delle rose
ascolta...
ancora per un attimo...
il battito del cuore impazzito di... leggi...
"perdonali padre"
scende altro sangue
da quel corpo flagellato
lembi di pelle
cadono in terra
in un fango rosso
che impregna
la veste
ormai resa stracci
da colpi malvagi
e lungo il cammino
lento è il passo
pesante è il fardello
la strada... leggi...
Amore infinito
ti amerò,
il tempo di perderti nell'infinito
tra sguardi velati di malinconia
e sola...
abbraccerò il silenzio...... leggi...
Voglia di te
ti cerco
nel silenzio della notte
ti respiro
un fuoco proibito
mi rapisce l’anima
incatena la mente
e inizia una danza
gli occhi lucidi
la voce rauca
gocce di sudore lungo la schiena
melodie di parole
sussurrate piano
pelle infuocata
e il... leggi...
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Ipotesi di un racconto
Fantasy
Era appena passata la mezzanotte, nessun rumore strano a parte i soliti, il miagolio di un gatto in calore, l'abbaiare di un cane, ma all'improvviso un urlo squarciò il silenzio della notte. Mi alzai dal letto spaventata, il cuore batteva forte, sembrava sbuffare come un treno in corsa, la gola secca, con gli occhi spalancati cercavo di visualizzare qualcosa nel buio, avevo paura di accendere la luce. Mi avvicinai piano alla finestra, cercando di scrutare tra le persiane... Nulla, non si sentiva più nulla. Forse avevo solo sognato quel grido, ma era stato cosi forte, così vero che non potevo averlo solo immaginato.
Non riuscivo a veder nulla, l'unico lampione del parcheggio era rotto da almeno una settimana, cominciai a tremare, non so dire se per il freddo del pavimento o per la paura che si stava insinuando nella mia testa. Restai immobile per alcuni istanti, ma mi sembravano ore, in quegli attimi il silenzio si trasformò, sentivo il battito delle ore della sveglia sul comodino, il motore del frigorifero, il ticchettio della pioggia battere sul tetto, cambiava di tono a secondo delle folate di vento.
Non mi ero accorta che avesse cominciato a piovere, ero andata a letto che il cielo era limpido, e una luna grandissima lo illuminava, mi ricordo pure di aver pensato, guarda che bella, cosi grande cosi piena, eppure ora le gocce scendevano fortissime dal cielo, picchiavano sul vetro impazienti..Eppure l'estate non è finita siamo solo a settembre, dovrebbero esserci ancora giornate di sole e serate tiepide, non questo freddo, questa pioggia, questo vento cosi forte..Mi spostai dalla finestra e gironzolai per casa, sempre con la luce spenta attenta a non inciampare nel tappeto, non era facile muoversi nel buio, andai a finire contro il divano, ma per fortuna non mi feci male ...All'improvviso di nuovo quel grido, saltai dalla paura e mi bloccai vicino alla porta, sembrava cosi vicino, cosi terrificante, sentii delle gocce di sudore scendere dalla tempia, eppure non faceva caldo, avevo paura una fottutissima paura... Mi appoggiai con la schiena alla porta per non cadere, cercai di respirare piano per calmare l'ansia. Nel frattempo era di nuovo piombato il silenzio, solo il mio cuore faceva rumore, lo sentivo sbuffare dentro il petto, sembrava quasi volesse uscire di li per scappare, ma dovevo uscire da quello stato di paura, dovevo prendere coraggio ed aprire quella porta, senza nessun altro indugio, se ci fosse stato qualcuno i miei cani avrebbero abbaiato e invece erano silenziosi..
Appena formulato questo pensiero mi venne un brutto presentimento, e se fosse successo qualcosa anche ai cani? Perchè non avevano abbaiato?
..
Non potevo stare più in quelle condizioni, ero troppo agitata ed impaurita, mi feci forza ed aprii la porta. I minuti sembravano ore, la porta si mosse lentamente con il suo solito scricchiolio, era vecchia un pò pesante, fatta a mano, aveva i cardini un pò arrugginiti, in alcuni punti dei graffi profondi, li avevano fatti i cani quando insistevano a voler entrare, soprattutto al suono di qualche tuono che li spaventava, con la pioggia il legno si era un pò gonfiato per questo ogni qualvolta si apriva strusciava in terra con quel suono che dava i brividi tipo film dell'orrore.
Girai la chiave e aprii, fuori era buio pesto, cercai con la mano sinistra l'interruttore della luce, lo trovai e accesi la luce, quel clic mi sollevò il morale ..i cani si alzarono dalla loro cuccia e mi vennero incontro scodinzolando, feci un sospiro di sollievo, li accarezzai e li baciai contenta di vedere che stavano bene ...Aveva smesso di piovere di tanto in tanto qualche lampo illuminava la notte ma anche il vento si era calmato poi di nuovo quel grido... Feci un salto, l'urlo veniva dalla cuccia dei cani mi avvicinai lentamente presi in mano la ciotola del cane, era l'unica arma che avevo a disposizione in quel momento, non so cosa avrei potuto fare con una ciotola di metallo leggero ma non mi vennero altre idee in quel momento ..i cani erano tranquilli si erano rimessi al loro posto, mi avvicinai al maschietto un cane di razza bastardina un incrocio tra un pitbull e un labrador o chissà che altro, dal pelo corto nero lucido e una chiazza bianca sul petto, era molto bello come cane, non molto alto ma aveva una muscolatura da far invidia a quei cani da mostra l'altra invece era di colore come il miele a pelo lungo e le gambe corte un pò cicciottella ma dal muso dolce e furbetto, mi avvicinai a lui mi guardò quasi con un sorriso, e vidi che tra le zampe aveva un pollo, un pollo finto, di plastica, di quelli che se li tocchi li stringi fanno rumore, cercai di prenderlo ma lui fu più veloce di me lo prese con la bocca e si spostò da me, di nuovo quel grido nella notte. Rimasi pietrificata per un secondo, e poi scoppiai a ridere... Una risata tra l'isterico e lo sbalordito. Non avevo parole, era stato il pollo, l'artefice della mia paura era stato uno stupido maledetto pollo di plastica, non potevo crederci. Mi misi seduta in terra, tra i miei cani li abbracciai ancora, mi sentivo stupida, lasciarmi spaventare da una cosa del genere, forse avevo visto troppi film d'orrore che mi avevano influenzata ma una paura cosi forte penso di non averla mai vissuta ..Lasciai i cani al loro giochetto e rientrai a casa..Chiusi la porta con una doppia mandata, mi versai l'acqua in un bicchiere e ne bevvi un sorso ..Ormai il sonno era passato non avevo più voglia di mettermi a dormire. Accesi il computer e incominciai a scrivere...
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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